Lotta alle zanzare: i primi passi da fare
Posted by : admin | On : Maggio 10, 2021
Il territorio italiano ospita circa 70 specie diverse di zanzare, tutte con caratteristiche ed abitudini diverse l’una dall’altra.
Questa ed altre cruciali informazioni sono ben note alla comunità scientifica, mentre non si può certo dire altrettanto informata la popolazione che, ogni estate, si ritrova ciclicamente a lottare contro questi tipi di insetti ematofagi, spesso cercando di affrontare questa battaglia con approcci strategici completamente sbagliati.
Con il proliferare della zanzara tigre (Aedes Albopictus) e l’inizio della colonizzazione da parte della zanzara coreana (Aedes Koreicus), questo discorso acquista ancora più valore e va di pari passo con il crescente disagio creato da questi insetti
Alla luce di questa informazione, non è assolutamente più sufficiente dire che si ha un problema di zanzare, bensì si rende necessario indagare più approfonditamente per individuare quale sia la specie di zanzara dalla quale siamo afflitti e individuare così le strategie più adatte per cominciare ad intervenire.
Non occorre essere degli esperti di insetti: per ottenere queste informazioni sarà sufficiente essere maggiormente attenti agli orari in cui si avverte la presenza delle zanzare e al modo col quale arrivano ad infestare i nostri dintorni; queste informazioni, apparentemente di poco conto, sono in realtà fondamentali per ottenere una prima diagnosi del problema, la quale spesso porta all’identificazione della specie di zanzara presente nella zona.
Per capire meglio quali siano le differenze di cui si sta parlando, è necessario fare un po’ di chiarezza sulle principali zanzare italiane; ecco come si presentano le più fastidiose:
Zanzara comune
Zanzara Comune (Culex pipiens): di colore marroncino chiaro, punge di sera e di mattina presto, è famosa per il suo ronzio nelle orecchie ed entra in casa. Molto diffusa in città perché si riproduce in piccoli ristagni d’acqua (micro focolai) e si sposta poco. È la zanzara con cui abbiamo sempre convissuto.
Zanzara tigre
Zanzara Tigre (Aedes albopictus): nera a strisce bianche, è attiva di giorno in particolare nelle ore pomeridiane, vola poco e quando punge è molto insistente, causa facilmente reazioni cutanee allergiche.
Ha colonizzato perfettamente l’ambiente cittadino perché ha saputo sfruttare piccoli ristagni come tombini e sottovasi dove si sviluppa velocemente.
Dato che vola molto poco (massimo 200m), a volte è possibile circoscrivere l’area infestata. Con il suo “sbarco” in Italia, la sensibilità al problema delle zanzare è aumentata parecchio.
Zanzara di risaia
Zanzara di risaia (Ochlerotatus caspius): marrone e lievemente striata, vola per diversi chilometri, infesta ampie aree nelle ore serali per poi sparire in tarda serata.
Generalmente viene da lontano (fino a 20km) ma chi vive vicino a grandi zone umide, dove questa zanzara si riproduce, può averle tutto il giorno nascoste nella vegetazione. Più diffusa nelle campagne.
Lotta alle zanzare: cosa bisogna sapere?
La strategia di lotta si basa sostanzialmente su tre fattori:
- Una attenta gestione dei ristagni
- L’installazione di trappole per zanzare ad anidride carbonica per interrompere il ciclo di vita di questi insetti
- Interventi adulticidi mirati atti anche a creare una barriera verso l’esterno
Le zanzare cittadine (zanzara comune e zanzara tigre), in grado di svilupparsi velocemente in piccoli ristagni, vanno controllate principalmente mediante la prevenzione antilarvale, impedendo così che tali zanzare si riproducano proprio nella nostra proprietà .
Questo significa prestare particolare attenzione ad eliminare ogni piccolo ristagno d’acqua superfluo; qualora ciò non fosse possibile, è necessario procedere somministrando regolarmente pastiglie di antilarvale, disponibili in formulati biologici estremamente specifici e sicuri per noi e per i nostri animali.
La prevenzione antilarvale è il primo passo, nonché la più importante operazione da mettere in atto nella lotta alle zanzare cittadine. Sapendo inoltre che tali zanzare sono presenti nel nostro giardino, è possibile effettuare trattamenti ad azione abbattente/residuale ottenendo risultati buoni, anche se per non più di 2 settimane di efficacia, tempo entro il quale la zanzara ricolonizza l’area trattata.
Un’alternativa meno impattante sull’ambiente può essere l’utilizzo di dispositivi per la cattura di insetti ematofagi. Tali strumenti, tramite la produzione di vari stimoli attrattivi, permettono di catturare gradualmente nel tempo le zanzare presenti nel giardino, contribuendo alla diminuzione di queste e contenendo le zanzare che sopraggiungono dall’esterno: comunque è sempre possibile utilizzare repellenti per scongiurare le punture di quegli insetti non ancora attratti dalla trappola predisposta.
Diverso il discorso per quanto riguarda quelle zanzare che sopraggiungono in sciami (zanzara di risaia); non riproducendosi direttamente nel nostro giardino, la lotta antilarvale non funzionerebbe, parimenti i trattamenti adulticidi sarebbero uno spreco di tempo e denaro, perché al momento del trattamento, non è presente alcuna zanzara. Persino l’effetto di repellenza, della durata di circa 2-3 giorni in condizioni ottimali (lontano dalla luce diretta del sole) sarebbe poco efficace, bloccando l’arrivo dello sciame solo per quel breve lasso di tempo.
Cosa si fa allora? Per queste situazioni è necessario munirsi di sistemi di difesa insetticidi/repellenti di efficacia conclamata da utilizzare al momento del bisogno. Non sarà quindi possibile eradicare il problema delle zanzare che arrivano a sciame ed infestano un’area, potremo solo difenderci utilizzando le migliori armi a nostra disposizione.
Bastano poche informazioni in più, frutto di un’osservazione più attenta per attuare un piano di lotta specifico per le nostre esigenze.
Con un poco di impegno e costanza i risultati positivi non si faranno attendere e soprattutto miglioreranno di anno in anno.
Occorre ricordare però che l’obiettivo non è la scomparsa totale delle zanzare, decisamente impossibile visto che sono sopravvissute ai dinosauri senza sostanziali mutazioni genetiche: quello cui si deve puntare è la riduzione del fastidio ad un livello più che accettabile.